Capacità, interesse e resistenza mentale hanno alti e bassi: pianifica di conseguenza
Dove si parla di dieci cose per le quali trovare tempo durante la settimana, a costo di eliminarne altre.
Siamo diventati tutti impazienti di vedere i risultati delle nostre azioni e non ci concediamo il tempo di coltivare un senso di appartenenza nei confronti di qualcosa o qualcuno. Rimaniamo, così, con un interrogativo: se una cosa non si può vedere, toccare o misurare ha davvero importanza?
È il motivo per il quale molte persone ignorano la potenza delle relazioni – chiamale pure PR, se vuoi – e dello storytelling.
Diamo importanza ai task, agli impegni da “smarcare” e lasciamo al tempo libero le telefonate, l’aggiornamento dei social network, la lettura di un libro, una call per conoscere un nuovo possibile partner, la formazione.
Herbert Bayard Swope, editore e giornalista vincitore del Premio Pulitzer, diceva: “Non posso darvi una formula sicura per il successo, ma posso darvene una per il fallimento: cercate sempre di accontentare tutti”.
Dovresti accontentare di più te stesso
Eppure, io ho un pensiero opposto a Swope e per questo ti chiedo se questa settimana hai fatto almeno cinque di queste dieci cose:
hai fatto una telefonata a una persona che non sentivi da tempo? Che si tratti di un amico/a, di un cliente, di un collega o di qualcuno che lavora per te, poco cambia. Una di quelle telefonate che amo definire “a PowerPoint spenti”, magari dopo le 18 o in un momento comodo per entrambi – se non hai momenti comodi, fatti delle domande;
hai pulito il desktop del computer? C’è chi lo fa ogni giorno, secondo me va benissimo farlo una volta a settimana. L’importante è farlo. Come per gli All Blacks, “pulire gli spogliatoi” è importantissimo perché ci permette di trovare tutto in ordine quando ricominciamo. Io per esempio, a fine settimana, amo anche pulire (non in senso metaforico) la mia postazione;
hai letto qualcosa di cartaceo? Vanno benissimo una rivista, un magazine, un capitolo di un libro;
hai fatto una call con qualcuno/a di cui non hai bisogno immediatamente? Questo per me è un punto molto importante. Se coltivo relazioni solo per urgenza, non posso chiamarle relazioni. Per lavoro mi occupo anche di influencer marketing, quindi farò questo esempio. Spesso mi capita di dover preparare dei progetti in tempi molto stretti. Pensi si possano fare solo con i tool? Beato te. Programmare delle call con gli agenti, con le agenzie di talent o con gli stessi influencer aiuta a non dover poi lavorare in urgenza (con esiti anche economici che non sto qui a dirti). Vale anche per i giornalisti, seppur con una logica ancora differente;
hai incontrato fisicamente qualcuno/a? Lo ammetto, sono diventato molto pigro e preferisco non perdere tempo e soldi in spostamenti. Ma proprio perché dobbiamo selezionare gli incontri, facciamolo per bene. E non rinunciamo a mettere nella nostra agenda settimanale un incontro dal vivo;
hai studiato qualcosa di nuovo? Io da un paio di settimane ho iniziato un corso con scuola Holden e uno di inglese. Sono due ore a settimana. Non hai due ore a settimana? Torna a porti delle domande;
hai pubblicato qualcosa che hai scritto? No, mica dico un libro. Un post sui social, un articolo online, un bullet journal. Scrivere aiuta a definire i pensieri, a dare forma ai progetti e ai propri impegni. Aiuta addirittura a mantenere le promesse. Soprattutto se pubblichiamo. Quando mi viene in mente di realizzare un evento, faccio subito un post sui social, così dopo mi tocca mantenere la promessa;
hai avuto almeno un’idea nuova per un tuo cliente? Glielo hai proposto? Farlo aiuta a mantenere relazioni più durature nel tempo;
hai detto di no a qualcuno? Non sono uno che ama molto i no, ma mi rendo conto che va fatto. Ieri ho ricevuto un messaggio da una persona che mi chiedeva del tempo per illustrarmi un’idea, a suo dire, nuovissima e innovativa. A parte la mia allergia a queste due parole, ho fatto una scelta: gli ho chiesto di mandarmi un’email per spiegarmela e successivamente ci saremmo sentiti. L’email non è ancora arrivata. Forse era innovativa, ma di sicuro non era così semplice da illustrare;
hai detto di sì a qualcuno? Come sopra. Dire di sì a qualcosa che inizialmente ci sembra complicato o poco fattibile ci può aprire strade inaspettate. Scegliamone una alla settimana, massimo due. È un po’ come tirare una moneta, ma di solito io scelgo chi riesce a trasmettermi entusiasmo, rispetto e sincerità.
Mi interessa davvero capire se sei riuscito/a a fare almeno cinque di queste cose, se qualcuna la reputi inutile o se ti sei resa/o conto di non avere nemmeno il tempo per pisciare, figuriamoci per fare tutte ’ste robe.
Un paio di appuntamenti, di quelli da non perdere
Giovedì 21 alle 18.30 faremo una live gratuita con Sebastiano Zanolli, Leandra Borsci e qualche ospite a sorpresa sulle 5 skill social che richiedono le aziende oggi e le 5 che chiederanno nel futuro. Se hai intenzione di organizzare eventi nel Metaverso, ma anche se ami la scrittura, ti consiglio di partecipare. Il link lo trovi qui, l’evento è aperto a tutti.
Il 4 agosto sarò a Barletta, ospite di Likeabee Creative Company e Mondadori Bookstore per “Yell, culture digitali e Lorem Ipsum”, a parlare di Digital Journalism, Storytelling e Podcast. Con me ci saranno Bianca Chiriatti e Francesco Oggiano – se non sei iscritto alla sua newsletter, ti consiglio di farlo. Te ne giro una molto interessante: 20 domande da farti quando scrivi.
Da lunedì 18 luglio apriamo ufficialmente le selezioni per La Classe di Digital Storytelling. Siccome ne ho già parlato la settimana scorsa, non abuserò di marchette. Best ads aren’t ads. E comunque se vuoi info, sai dove trovarmi (cristiano@lacontent.it).
Abbiamo già due sponsor per La Masterclass di ottobre: Edilportale (Gold) e Westhouse (Supporter). Se vuoi far parte del nostro evento dedicato allo storytelling, scrivimi, questo è il sito – mi tocca – e adesso trovi anche il programma con gli speaker.
Io sono Cristiano Carriero, questa è L’ho fatto a Posta (anche nella versione L’ho fatto a Podcast). Ti saluto con una cosa da ascoltare – “Storie di leader” del mio amico Giuseppe Stigliano – e una da leggere, tratta dal libro 4 ore alla settimana:
«Alternare periodi di attività e di riposo è necessario per sopravvivere, figuriamoci per prosperare. La capacità, l’interesse e la resistenza mentale hanno i loro alti e bassi. Pianificate di conseguenza».
Buon weekend, quindi, e buone vacanze. O quasi.