Condizioni favorevoli, equipaggio perfetto
Dove si parla di un trolley dimenticato, della sincerità dello storytelling, di AI che ragiona, di undercompsumption (e in generale di under qualunque cosa) e di un impresa a vela tra i mari del Sud.
Come nascono le storie? Prima di tutto c’è uno sguardo, quello di un narratore capace di cogliere gli intrecci di vite, sentimenti e misteri che si celano dietro ogni persona, luogo geografico o, persino, in un semplice albero. Poi c’è l’istinto del cacciatore, il lavoro meticoloso di ricerca delle fonti, quelle che svelano i segreti di una vicenda e le emozioni dei protagonisti. Infine, c’è la voce, il mestiere, la capacità di dare ritmo, colore e di rendere la storia interessante per chi legge, guarda, ascolta. (Pablo Trincia, come nascono le storie)
Giovedì sono salito su un treno e a dieci minuti dalla chiusura delle porte ho realizzato che avevo dimenticato il trolley in macchina. Ho provato a chiamare Fabrizio, che mi aveva gentilmente accompagnato in stazione, e lui è persino tornato indietro per provare a lanciarmelo nella carrozza 8, ma l’impresa non si è compiuta. Mentre la sagoma di Fabrizio appariva dalle scale del sottopassaggio, il treno è partito.
Ho imparato a gestire con molta filosofia certi avvenimenti. Per fortuna le cose importanti erano tutte nel mio zaino, per cui mi sono seduto ed ho fatto un respiro profondo. Sono sempre troppo critico con me stesso quando dimentico una cosa, quando non rispondo ad un messaggio, ad una mail importante, quando sono un po’ in ritardo su qualche progetto; ma il minino che può accadere quando hai un treno alle 16.30 e dici sì ad una richiesta di call last minute alle 15.50, è partire in ritardo e dimenticarsi il trolley in macchina. Per cui, non fate come me. In ogni caso, ho sempre una soluzione creativa, e ieri ne ho avuto dimostrazione di una grande capacità che ho maturato nel tempo: trovarle in tempi rapido, metterle in atto, unire i puntini.
Ho un amico che fa il controllore sull’alta velocità. Gli ho mandato un messaggio e gli ho chiesto quando sarebbe passato da Bari per lavoro. Per farla breve, mentre leggerai questa newsletter saprai se il mio trolley sta tornando a destinazione. Le premesse ci sono tutte. Adoro trovare soluzioni, un po’ meno dimenticare le cose per distrazione.
Ma, se non altro, so come farmi perdonare da me stesso.
La sincerità dello storytelling
La parola “sincerità” mi ricorda un film che ho amato, si chiama Santa Maradona. All’inizio del film, il protagonista sta facendo un colloquio. Siamo alla fine degli anni ‘90, i colloqui sono uno dei più grandi incubi della nostra generazione, e molti ad un certo punto decidono di rinunciarci. Alcune domande sono poste in maniera tendenziosa, con il solo scopo di estorcere al candidato la promessa di sacrificare ogni minuto della propria vita per l’azienda.
Quella sul “punto di forza” e “punto di debolezza” è la regina delle domande trabocchetto.
Nelle simulazioni ci insegnano a barare, a usare il punto di debolezza a nostro favore. Sostanzialmente, a dire una bugia. Stefano Accorsi, co-protagonista del film, risponde ad entrambe le domande dicendo “la sincerità”. Poi gli viene posta un’ulteriore domanda: “Qual è la sua più grande ambizione?”. E indovinate cosa risponde? Esatto, la sincerità.
Io credo che la comunicazione oggi debba essere sincera. Tutto ciò che non è sincero non funziona. E, attenzione, non sto dicendo “autentico”, perché l’autenticità ha dei limiti oggettivi. È costruita. Altra cosa è saper raccontare una storia, perché quella è una dote, non significa inventare bugie o mistificare la realtà. Quante volte vi è capitato di dire “conosco molte barzellette, ma non sono bravo a raccontarle?”. Perché non dovrebbe essere così anche per le storie? Perché non ci si allena a maneggiarle, a farle diventare qualcosa di veramente prezioso, non artificioso, sincero? Qualche tempo fa ho fatto questa bella chiacchierata con Erick Loi, uno dei creative director più bravi che abbia mai incontrato sulla mia strada. Sono due minuti preziosissimi, che voglio condividere con te.
L’intelligenza artificiale, che ragiona
Il più grande difetto dell’intelligenza artificiale è che è istintiva. Per questo motivo OpenAI ha lanciato due nuovi modelli AI, chiamati "o1" e "o1-mini," che rappresentano un clamoroso salto tecnologico. Questi modelli sono più intelligenti perché "riflettono" prima di rispondere, grazie a un approccio che combina diversi elementi:
🔍 Chain of Thoughts: Il modello sviluppa un piano e "pensa" prima di rispondere.
🎯 Reinforcement Learning: Addestramento che premia o penalizza il modello in base alle sue azioni.
🕒 Inference Time Compute: Maggiore tempo di elaborazione durante l'inferenza per risposte più ragionate.
Questo nuovo approccio consente ai modelli di ragionare "avanti e indietro" senza dare risposte immediate e affrettate. I risultati sono eccezionali: i modelli si posizionano nel top 11% in programmazione competitiva, tra i primi 500 negli USA nelle Olimpiadi di matematica, e superano i benchmark di dottorato in scienze.
In base a quanto annunciato, con questi modelli stiamo entrando in una nuova era dell'AI generativa. Sarà un passo avanti anche per la comunicazione efficace e l'interpretazione di testi lunghi e complessi? Lo scopriremo presto.
Courtesy of Corrado Pisani
Underconsumption core: la nostalgia come risposta alla sovra-offerta
Il consumatore moderno sta rivalutando il significato e il valore delle proprie scelte. Non è più sufficiente avere accesso a un'infinità di prodotti o esperienze: ciò che conta è la connessione emotiva e la qualità. La nostalgia gioca un ruolo fondamentale in questo processo, riportando alla luce non solo i ricordi, ma anche un approccio più autentico e meno consumistico.
È stata l’estate dell’over tourism, ma possiamo dire serenamente che “under” sarà una delle parole chiave dei prossimi trend.
In un mondo saturo di prodotti fast, i consumatori stanno rispondendo con un trend opposto: su TikTok è noto come "Underconsumption Core". Si tratta di un movimento che mette al centro la qualità, l’affidabilità e l’autenticità, andando contro l’eccesso di beni che vengono acquistati in modo compulsivo per poi essere rapidamente dimenticati. Questa tendenza incarna un ritorno a prodotti che durano nel tempo e che hanno un significato più profondo. Un trend in crescita, ad esempio, è quello delle maglie da calcio che rappresenta benissimo questi valori.
Su TikTok, diversi utenti stanno documentando i loro tentativi di ridurre gli acquisti superflui, concentrandosi su oggetti che abbiano un valore reale e personale. Ad esempio, video in cui le persone fanno il “decluttering” dei loro armadi e scartano articoli fast fashion in favore di capi di alta qualità, che hanno una storia o che sono stati progettati per durare. I creator di questi video spesso sottolineano come l'abbondanza di prodotti economici non soddisfi più il desiderio di autenticità e durabilità. Il consumatore e la consumatrice moderna stanno rivalutando il significato e il valore delle proprie scelte. Non è più sufficiente avere accesso a un'infinità di prodotti o esperienze: ciò che conta è la connessione emotiva, la qualità e il perché delle scelte.
La nostalgia gioca un ruolo fondamentale in questo processo, riportando alla luce non solo i ricordi, ma anche un approccio più autentico e meno consumistico. Perché questa rappresenta. Ora possiamo spiegarci più facilmente il successo di format come quello degli 883 (Max Pezzali canta le canzoni di 30 anni fa) o di reunion come quella degli Oasis. Nessuno si scandalizzi se li ho messi nello stesso capoverso.
E comunque, io una risposta all’over-tourism ce l’ho: sono le Marche. Ci ho scritto un post su Instagram, una settimana fa.
La scrittura geniale
Mentre rileggo la punteggiatura di questa newlsetter, mi arriva una mail di Matteo Bortolotti che annuncia l’uscita del suo libro. “Si può fare scrittura per il miglioramento personale, l’organizzazione mentale, lo studio e lo sviluppo del pensiero critico, insomma scrittura per umani, scrittura totale”, mi scrive Matteo nella mail, ringraziandomi per averlo messo in contatto con Hoepli. La prima parte del libro parla di pregiudizi e superstizioni che abbiamo sviluppato nei confronti della scrittura, la seconda è l’introduzione al metodo per sviluppare, grazie alla scrittura, la “macchina delle idee”: un modo progressivo per gestire la conoscenza e la progettualità, scrivendo.
Senza scrittura non c’è lettura, e neppure pensiero (Matteo Bortolotti)
Il libro esce a breve, ma presto inviterò Matteo a tenere un corso per La Content su questi temi. Anzi, se la cosa può interessarti fammelo sapere a cristiano@lacontent.it!
Io sono Cristiano Carriero, storyteller e speaker, e questa è L’ho fatto a Posta. Se vuoi sapere se il trolley sta tornando a casa, sarò felice di risponderti. Se invece ti stai chiedendo il perché del titolo, è presto detto.
Ma prima un aneddoto: martedì scorso sono andato a cena a casa di Nicolò Andreula. Io non sono esperto di vela, ma a tavola si stava parlando di grandi imprese, come quella di attraversare a vela il canale navigabile che taglia Taranto. Il transito a vela è vietato per qualunque tipo di imbarcazione, militare o civile che sia, ci spiega Fabio Pravato detto “il Puma”, intellettuale e imprenditore trevigiano. "Per riuscire a passare da quel canale ci vuole una preparazione meticolosa, una strategia che tenga conto di una serie di variabili che solo per elencarli hanno preso il tempo di tre bicchieri di vino, e un equipaggiamento che deve muoversi come un orchestra. La storia si è fatta man mano interessante quando uno dei commensali ha spiegato che solo due comandanti, a distanza di 55 anni, sono riusciti in questa impresa. Straulino e Bacchi. È il secondo a pronunciare quella frase, che è una vera e propria lezione di leadership. Un omaggio al team, tanto sintetico da essere incontrovertibile, e uno alla sorte. Non alla fortuna, ma alle condizioni, senza spiegare che siamo noi quelli che devono essere bravi a prevederle e anticiparle. Tutto sommato, a favorirle.
Usala pure. Fa buon weekend, e dimmi come stai.
Ci tengo davvero, aspetto tue.
Ah, prima di andare alcuni link interessanti!
Martedì 17 settembre inizia Imprendautrici con Federica Trezza e Leandra Borsci, ancora qualche posto (e qualche codice sconto) disponibile
Aperte le selezioni per La Classe di digital marketing, content e storytelling: ci sono due percorsi, quello Chiave e quello Pro, con una specializzazione a scelta tra social, content e PR
Ultimissimi (davvero) posti per Storytelling Festival (SOLD OUT vicino!)
Aperte anche le iscrizioni per i corsi di scrittura con Lucy sulla cultura
Bonus track: il video del colloquio di Santa Maradona!
“Laurea in lettere, nessun precedente lavorativo, 107, certo che non…”
Ma alla fine il trolley che fine ha fatto???
Grazie, Cristiano! Per quello che scrivi e anche per la menzione. A presto, ci aspettiamo fra le righe.