I tre luoghi più belli in cui non sei mai stat@
A proposito di luoghi meravigliosi e abbandonati. Dove si parla di film, di urbex, di profili Instagram molto fighi e di eventi che verranno.
Poco più di anno fa, ho insegnato all’interno di un corso di Scuola Holden dedicato ai luoghi straordinari. Ci sono posti che raccontano la nostra storia sin da quando veniamo al mondo. Allo stesso modo, i luoghi della letteratura – quelli reali, come quelli un po’ mitici – concorrono alla storia dell’io narrante e dei personaggi che ci vivono. Se pensiamo a Dostoevskij o a Kafka, vengono alla mente spazi chiusi, stanze soffocanti. Al massimo, qualche angusta viuzza. Altri, invece, respirano solo in vasti spazi aperti, ampie brughiere o praterie. Ci sono addirittura autori che sanno descrivere con precisione luoghi inesistenti, inventati, assolutamente irreali, prendendo però spunto da posti che hanno visitato. Di questo si tratta, in fondo: immaginare interi mondi e spazi unici e renderli reali mettendo parole su una pagina.
Una volta, parlando con Fabio Genovesi – uno dei miei scrittori italiani preferiti – mi confessò una sua strana e piccola perversione: «Vedi, molti mi chiedono di ambientare le mie storie in luoghi diversi da Forte dei Marmi, perché pensano che abbiano bisogno di più aria, di città metropolitane, di chissà quali scenari. Io per dispetto, nell’ultimo romanzo (era Il mare dove non si tocca), ho ambientato la mia storia ancora nel mio paese, ma stavolta in una strada senza uscita», mi disse.
Durante il corso in Holden, ho chiesto ai discenti di raccontarmi i tre luoghi preferiti in cui non erano mai stati. Sì, proprio quelli che non conoscevano. Per esempio, io ho amato tantissimo la Haifa di Eshkol Nevo, le tante curve che dividono la città da Tel Aviv, la stazione delle corriere, il monte Carmelo da dove Elia invocò il fuoco dal cielo. Ma ho amato anche la Russia nevosa e ostile in cui Rocky sceglie di allenarsi prima di affrontare Ivan Drago o la Livorno di Ovosodo (quindi di Virzì), dove non sono mai stato, ma che mi sembra di conoscere benissimo, con i quartieri come l’Ardenza o la scuola Benci. Prima del 1997, Livorno non era mai approdata sul grande schermo, probabilmente perché giudicata meno bella delle altre città della Toscana.
Ecco la mia presentazione per Storie di luoghi meravigliosi.
Ma i luoghi non sono solo bellezza. E non entrano nelle nostre storie esclusivamente per questo. Quando Nanni Moretti ha girato La stanza del figlio, ha cercato per un po’ «la provincia italiana più anonima possibile». Alla fine, ha scelto Ancona, proprio per la capacità di restare quasi indifferente a un dolore così grande e, al tempo stesso, per non cannibalizzare una storia che avrebbe meritato solo silenzio attorno.
Ci ho pensato dopo un’intervista per il Corriere Adriatico in cui si parlava del mio libro, 24 dicembre, ambientato a Bari. Il giornalista, Edoardo Danieli, mi ha chiesto se ci sarebbe stata la possibilità che la storia si svolgesse altrove. Gli ho detto di no, anche perché non c’è bisogno di conoscere la città per godere della narrazione. La necessità, semmai, è di aprirsi a Bari. Perché il luogo non è solo un punto di partenza e uno di arrivo della storia, ma ne fa parte.
Il fenomeno dell’esplorazione urbana
A proposito di luoghi, ultimamente mi sto appassionando molto alla pratica dell’urbex. Ne hai mai sentito parlare? Si tratta di Urban Exploration: un significato chiaro per una tendenza che sta prendendo sempre più piede, sia in Italia sia all’estero. Senza dubbio è un fenomeno di nicchia, soprattutto perché i luoghi abbandonati sono spesso invisibili e dimenticati dai più. Fabbriche dismesse, ville disabitate e istituti sepolti dall’oblio diventano realtà architettoniche dal fascino indubbio, spazi in cui il tempo sembra essersi cristallizzato: la riscoperta di questi luoghi diventa speleologia urbana, capace di riportare alla luce ciò che l’incuria, il degrado e il tempo sono riusciti a nascondere per decenni.
Caparezza ha girato un video in una vecchia discoteca di Pesaro – Lady Circus – dove sono stato di recente.
Conoscevi questo movimento? Ti affascina? Tra le varie pagine da seguire, ti consiglio quella di Alessandro Tesei, ascosi_lasciti.
Voglio parlarti di un ultimo luogo straordinario: è quello dove faremo La Content Fest, dal 27 al 29 maggio. Lavoreremo e ci divertiremo insieme, per tre giorni, in una location molto suggestiva della Calabria. Finalmente è pronto anche il sito con tutte le info. Vieni?
Ti aspetto.
Nel frattempo, mi piacerebbe mi raccontassi i tre luoghi più belli che non hai mai visitato.
Io sono Cristiano Carriero e questa è L’ho fatto a Posta.
P.S. In settimana, sono stato ospite di Get Response per parlare di email marketing. Ti lascio il link alla registrazione qualora l’argomento ti interessasse.
Buon fine settimana!