Imprendautori
Dove si parla di compleanni (non) festeggiati di lunedì, di autori e imprenditori, di personal storytelling e di grammatica della fantasia.
Non abbiate paura di sporcarvi le mani con il pop.
(Chiara Tagliaferri, Forme)
Lunedì è stato il mio compleanno, ma avevo da fare.
No, non è l’inizio di un post dedicato al work life balance, ma festeggiare un compleanno di lunedì è tremendamente complicato. Soprattutto se hai un evento e devi anche presentarlo.
Quindi ho fatto finta di nulla, ho tolto la notifica da Facebook – dicono sia il social dei boomer, ma tutti lì vanno a vedere – e la sera, quando sono tornato a casa (che non era proprio casa mia perché ero a Milano, ma questo è un dettaglio), ho scritto un post per raccontare cosa significa (non) festeggiare un compleanno di lunedì. Risultato: ho passato il martedì a rispondere agli auguri. Missione compiuta: con una narrazione adeguata sono riuscito persino a spostare il compleanno. Se non sono KPI questi, dimmi tu.
In compenso, l’evento con Aon, dedicato al confronto generazionale e al Well-being – a proposito, lo sai che in alcune aziende stanno iniziando a considerare un benefit gli spogliatoi e le docce, così ti viene voglia di andare a piedi o usare la bici anche d’estate? – è andato molto bene, l’ho raccontato qui:
Ah, ho ricevuto un regalo bellissimo da Chiara, che ormai mi conosce bene e ha capito che i giochi da tavolo – soprattutto se riguardano le parole – mi fanno impazzire.
Imprenditori o autori?
Negli ultimi anni ho avuto la fortuna di lavorare al fianco di molti manager e imprenditori. Tanti e tante di loro mi hanno chiesto di aiutarli a raccontarsi di più. Su LinkedIn, nelle newsletter, con gli speech. O con le email. Quante email mandiamo al giorno? E con quale obiettivo? Possiamo chiamarlo personal branding, ma per me è molto di più. Perché non siamo tutti uguali, e non c’è una ricetta giusta per chiunque. C’è chi si sovraespone, come il sottoscritto, perché ama condividere e perché si sente – cito un amico, Federico Favot – “esposto alla vita”.
Al tempo stesso so di essere un professionista che usa con grande precisione questi strumenti: attenzione alle tematiche, attenzione al timing, alla cura scelta dei canali.
C’è chi preferisce tenere un basso profilo, che non vuol dire non comunicare: il solo fatto di essere molto impegnato a lavorare – e quindi, tecnicamente, non avere tempo – significa scegliere un posizionamento molto preciso: lavoro, di conseguenza non ho tempo. La mia domanda però è un’altra, e te la pongo in maniera molto diretta:
È giusto che un imprenditore e un imprenditrice, un manager o un professionista del 2023 non abbia tempo?
La mia risposta, senza mezzi termini, è no. Semmai possiamo discutere del bilanciamento di questo tempo: quello dell’azione, quello della formazione, quello della comunicazione. E anche quello del silenzio, nonostante abbia un suffisso diverso. Per questo motivo, in questi giorni, mi è venuta voglia di lavorare a un corso che partirà a settembre e si chiamerà “Imprendautori”.
Sono sempre più certo che gli imprenditori debbano pensare da autori: sapere cosa scrivere, quando scrivere, perché scrivere. Andare alla ricerca di una storia, perseguirla, coinvolgere i propri collaboratori in una storia collettiva. Spesso ci chiediamo se il nostro lavoro abbia un senso. Le nuove generazioni cercano aziende dove poter trovare un proprio significato.
“Senso” deriva dal sostantivo latino signum, ovvero insegna o segnale; da questo scaturisce il verbo “significare”, composto da signum e da facĕre: fare segno, indicare. Nella sostanza, la parola “senso” non è uno stato in luogo, ma un moto a luogo. L’impresa per sua definizione si muove verso una direzione con tutti i suoi componenti. Ma c’è bisogno di costruire una trama forte intorno a chi la guida.
Imprendautori – Personal storytelling per manager, imprenditori e freelance
Il corso è costituito da 6 lezioni online con me su:
1. Purpose: che storia voglio raccontare? Partiamo dal perché. Le storie sono personalizzate.
2. Fondamenti di storytelling: dove cercare la storia? Come si fa a creare una connessione emotiva con il proprio pubblico? Racconta la loro storia, non la tua.
3. Regole essenziali del branding: entrare in sintonia con i consumatori; differenziarsi dalla concorrenza; agire di conseguenza al racconto.
4. Strumenti di personal storytelling: social, newsletter, podcast, libri, articoli, speech.
5. I migliori imprenditori sono autori: impara a nutrire il tuo pubblico di grandi aspettative, racconta la strategia, la visione, i risultati. Distribuisci in maniera efficace i tuoi contenuti.
6. PR: convertire l’interesse in contatti (a lungo termine).
Oltre alle 6 lezioni avremo un gruppo Telegram dedicato e un coaching personalizzato. Partiremo a settembre, se vuoi informazioni, scrivimi a cristiano@lacontent.it
Per i motivi di cui sopra, i posti saranno solo 10, perché voglio seguire da vicino tutte e tutti. Ah, serve un indirizzo email aziendale.
Rubate. Io ho rubato di tutto, dai rossetti nelle borse delle amiche alle parole.
(Chiara Tagliaferri)
Grammatica della fantasia
Con appena quarant’anni di ritardo ho scoperto uno dei migliori libri sullo storytelling (solo che allora non lo chiamavano così): Grammatica della fantasia. Introduzione all’arte di inventare storie. L’ho comprato quasi casualmente e lo trovo fantastico per chi vuole fare il nostro mestiere. Non si tratta di un ricettario per costruire storie, ma materia prima: idee, occasioni di riflessioni fantastiche utilissime per superare la muraglia della routine scolastica – della quale non ci siamo mai liberati – e per riconoscere il ruolo della creatività e il valore dell’immaginazione e dell’utopia.
Giugno sarà un mese molto intenso: tra meno di due settimane inizia ABCD, A Bari Capitale Digitale, poi sarò impegnato con il Web Marketing Festival nella triplice veste di autore, moderatore di una sala e speaker. Ah, mi hanno messo alle 9.20 del sabato mattina, mi sento come quei cantanti che devono cantare a Sanremo alle 2 di notte, ma sono fiducioso, so che verrai! Ti offrirò la colazione, ma so che l’ha già fatto Luca La Mesa l’anno scorso, per cui sia messo agli atti che non sto inventando nulla.
C’è anche un’altra grande sorpresa, riguarda La Content e i corsi di scrittura. Non posso dirti molto altro, se non che stiamo per riportare tutto a casa.
Io sono Cristiano Carriero, storyteller, autore e anche moderatore di eventi – a proposito, se ti interessa, compila questo form –, e questa è L’ho fatto a Posta. Se sei alla ricerca di altre newsletter, in newsletterati trovi tanti bei consigli.
Fa’ buon weekend e mandami una cartolina virtuale* (anche su WhatsApp o Telegram, il mio numero è 3386287834).
P.S. Rompo la tradizione del caffè offerto. Questa volta, se la newsletter ti è piaciuta, fai una donazione all’Emilia Romagna. Io mi impegno a donare 1 euro per ogni condivisione di questa newsletter (che sarebbero 2.000 euro se lo facessero tutti, e lo faccio). Vale ogni social: Facebook, Instagram, LinkedIn, TikTok.
E se prometto, poi mantengo.
* Regole della cartolina: foto o video di un luogo, respiro lungo, mi racconti una cosa che non vuoi fare più.