Job to be done
Dove si parla di bisogni da soddisfare e di storie da creare, dei vantaggi e degli svantaggi del lavoro flessibile. E di link magici per trovarsi catapultati in una lezione sugli archetipi. Leggi ora!
Come ti senti oggi?
È un po’ che non ti faccio questa domanda. Io sto bene: in questo periodo sto lavorando abbastanza, ma mi sento in forma. Riesco a fare sport con regolarità, a prendermi i miei tempi per leggere, riposare, mi manca qualche amico. Vorrei vederne e sentirne di più, parlare di cose poco importanti. Ecco, se mi chiedi cosa mi manca ti rispondo: la possibilità di vedere un buon amico ogni volta che vorrei.
Veniamo agli argomenti del giorno, sappi che questa (poco)news(molto)letter contiene un regalo per te. Come la sorpresa dell’uovo kinder, lo trovi scartandola.
Una catena di fast food voleva vendere più frappé.
Condusse ricerche di mercato e spese un mucchio di soldi per scoprire più cose possibili sul suo target. L’azienda svolse sondaggi e convocò focus group. Poi migliorò i frappé modificando la ricetta e li presentò ai clienti, che apprezzarono il nuovo prodotto: era più vellutato, e per realizzarlo veniva usata solo la frutta migliore.
Sai quale fu il risultato? Nessun aumento delle vendite.
Allora, il marketing iniziò a guardare i dati. Non solo quelli macro, ma anche i cosiddetti Small Data: il 45% dei frappé veniva acquistato di mattina.
Disponendo di questa informazione, l’azienda cominciò a intervistare i clienti che entravano in macchina nella corsia per l’asporto e chiese loro “perché” comprassero il frappé. Si scoprì, così, che volevano qualcosa che li tenesse occupati durante il tragitto per andare al lavoro e che li saziasse fino all’ora di pranzo.
Quello era il JOB TO BE DONE che spingeva i clienti a prendere il frappé.
Solo dopo aver capito la reale motivazione dietro all’acquisto del frappé, l’azienda ha incrementato le vendite di sette volte.
Non possiamo discutere di marketing e di storytelling senza parlare di dati, e i dati comprendono anche le abitudini, le motivazioni, i “perché” tanto cari a Simon Sinek – quello che ci ha costruito una letteratura sulla parola perché.
Il Job to be done (bisogno da soddisfare) è invece una teoria di Clayton Christensen, docente di economia aziendale a Harvard. Qualunque storia inizia da qui.
L’ufficio è ancora lì
Il progressivo ritorno di molti dipendenti nei luoghi di lavoro ha dimostrato il valore fondamentale dell’ufficio non soltanto come spazio, ma come istituzione. Allo stesso tempo, è però emersa la necessità di pianificare gli accessi e di coordinare i turni, in modo da favorire – anche attraverso specifiche figure professionali – l’apprendimento dei dipendenti neoassunti e l’integrazione di nuove forme di lavoro ibrido, da remoto e in presenza, negli schemi aziendali preesistenti.
Tra l’altro, ci ho fatto anche un video su TikTok sul tema (sì, mi sta piacendo un sacco).
Ne parla in un bel pezzo l’Atlantic: i vantaggi da molti attribuiti al lavoro flessibile – per esempio, non avere distrazioni – possono diventare svantaggi significativi per i dipendenti più giovani. Proprio dalle interazioni più informali e dalle riunioni di gruppo quei dipendenti traggono, infatti, molte informazioni già acquisite dai loro colleghi più esperti. E proprio in quelle interazioni hanno più facilmente la possibilità di suggerire nuove idee e apportare innovazione.
Tu che cosa ne pensi in merito?
Oggi inizia La Classe
Proprio mentre scorri questa letter – vabbè se hai aspettato ventiquattr’ore, mi spiace per te – sta per iniziare (alle 10) La Classe in Digital Storytelling. In aula c’è Francesca Marchegiano e si sta per parlare di Archetypal Branding. Perché te lo dico? Perché siccome si tratta di un open day, se vuoi entrare, puoi bussare qui dalle 10 e Tommaso ti aprirà. Di’ che ti manda L’ho fatto a Posta.
Gli archetipi junghiani si dividono in quattro esigenze umane: Libertà e Indipendenza, Sfida e Cambiamento, Connessione e Appartenenza, Stabilità e Strutturazione; ogni quadrante, a sua volta, comprende tre archetipi, che rispecchiano i valori della categoria che li racchiude. Quelli posti all’estremità di ogni quadrante sfumano nelle caratteristiche dei quadranti confinanti, mentre il centrale rappresenta appieno la macrocategoria sensoriale a cui appartiene.
Se ti interessa approfondire, entra pure a lezione!
Pick a Piky
Ci sono lavori che mi rendono particolarmente orgoglioso, perché mettono insieme una serie di fattori: l’evoluzione della mia città verso un modello più europeo, la mobilità sostenibile, la teoria dei 15 minuti (è il tempo massimo che dovremmo impiegare per andare a lavoro, a scuola, a fare la spesa, in palestra, al cinema).
Lo storytelling inteso come coinvolgimento, come cambiamento e mai come materia fine a sé stessa.
Con La Content seguiremo il debutto e il lancio, a Bari, di Pikyrent. Il Servizio di car e scooter sharing è attivo a Bari da questa settimana, basta scaricare l’app e cercare l’auto più vicina.
Un weekend di formazione tra i trulli
Se hai voglia di passare un fine settimana in compagnia di 4 speaker de La Content in una delle masserie più suggestive della Puglia, ti aspettiamo a Tenuta Monacelle dal 25 al 27 novembre. Tra lavoro e relax, lifestyle e southworking! Con:
• Alessandro Piemontese
La creatività si allena
Prima di produrre contenuti bisogna stimolare la creatività: dove si trovano le idee e come queste ci aiutano a fare la differenza nei nostri piccoli e grandi progetti quotidiani.
• Luisa Ruggiero
Le soft skill della comunicazione
Saper presentare un progetto, saper gestire il tempo e il team, leadership e followership: la comunicazione è fatta anche di soft skill; impariamole da Luisa Ruggiero.
• Cristiano Carriero (me medesimo)
Raccontare un’impresa
Lo storytelling come leva principale della comunicazione. Che si tratti di un’azienda o della propria vita, è sempre un’impresa che vale la pena raccontare.
• Manuela Vitulli
Content strategy e creation
Una delle più note creator pugliesi ci svela i suoi trucchi per comunicare in maniera ingaggiante con la propria community: dal blog a instagram, passando per Tik Tok e i libri. Quando tutto è content.
Io sono Cristiano Carriero e questa è L’ho fatto a Posta. Prima di augurarti buon weekend, ti ricordo che la settimana prossima sarò a Bologna, a Social Media Strategies, dal 16 al 18.
Non ho speech, vado ad ascoltare e salutare un po’ di amici. Se sei tra questi/e, fatti sentire!
Buon fine settimana!