Mai fidarsi di uno che racconta storie
Dove si parla di agenda setting, persone fighe, notifiche da disattivare, pesche che cadono, famiglie non tanto tradizionali, relax e fatica. Non necessariamente in quest'ordine.
People want to be social, and they want to consume newsy content in a social way. So, it makes sense to prioritize events. (Robert Rose, CMI)
Ciao, togliamoci subito un pensiero: questa frase con cui ho aperto la scorsa newsletter non è di Italo Calvino: “Prendete la vita con leggerezza, che leggerezza non è superficialità, ma planare sulle cose dall’alto, non avere macigni sul cuore”. Lo ha detto sua figlia Giovanna in queso articolo. È bella eh, ma non è sua. Tenderei a fidarmi di lei e di chi mi ha suggerito di fare fact cheking. Se scrivi una cazzata facci caso. E domanda venia.
Questa settimana sono stato a Smau Milano.
Non è il mio evento preferito, nessuno se la prenda. C’è tanto rumore, le sale si chiamano “arene” e appena prendi il microfono in mano capisci perché. Vince chi urla più forte, perché nell’arena adiacente c’è un altro speaker e la comunicazione diventa faticosissima. Non mi sono divertito molto, ma mi sono piaciuto abbastanza.
Poi sono successe un paio di cose per le quali è valsa la pena di venire a fare un’ora di speech a Milano.
Ho conosciuto Norma Rossetti, la founder di Mysecretcase. Era in prima fila ad ascoltarmi e quando si è presentata le ho detto che sono io ad essere un suo grande fan. Ho rivisto Lucia Tilde Ingrosso di Millionaire. Amica e giornalista. Una di quelle giornaliste di un tempo (un bel tempo, senza essere nostalgici) che quando incontra una persona interessante tira fuori un taccuino e una penna. E inizia a fare domande, e a scrivere.
Poi, alla fine dello speech, è arrivata una ragazza che lì per lì non avevo riconosciuto. Ci eravamo visti in call, ma non ricordavo dove. “Sono Terry, non so se ti ricordi. Ho frequentato La Classe”. Mi sono ricordato. Mi ha chiesto di firmarle il libro, ci siamo una foto assieme, poi ha aggiunto “Se oggi sono qui a fare la speaker, lo devo a te e La Content”. E io sono rimasto un po’ interdetto, perché abbiamo quel vizio di non andare a caccia di recensioni. Di non scrivere a quante persone abbiamo effettivamente cambiato la vita professionale - non sono e non siamo così presuntuosi da pensare di cambiare la vita -, e invece eccoci qui. Perché io Terry Bertelli sono andato a sentirla, un’ora dopo. E il suo speech è stato davvero il più bello di tutto lo Smau. E non per merito mio.
E infine, mi sono preso la soddisfazione di dare al mio speech un titolo che inizia con “non”. Perché io a certe regole del marketing non ci ho mai creduto.
Piovono pesche
Siamo rapiti come anziani davanti al più grande cantiere del mondo
Ci ho pensato e mi sono anche placata.
Qui stiamo a discutere del "è ammissibile un fuori onda o no?", ovviamente in discussioni tra uomini (stamattina in radio su radio 1, ovviamente 3 giornalistoni maschi etero cisgender) invece di riflettere sul comportamento di questo tizio, inappropriato per un luogo di lavoro, inappropriato rispetto alla collega, inappropriato proprio culturalmente. Questa la dice lunga su quanto indietro siamo in Italia e su quanto sia pervasiva la cultura partiarcale. E poi: la dichiarazione della presidente che dice "lo mollo" e tutti "poverina" "eroina". Ma cosa? Ma nessuno si interroga su quale auto-percezione deve avere una donna per stare con una persona che si comporta in quel modo? Su quale percezione ha del rapporto uomo-donna? Che molla il tizio dopo 10 anni e una figlia perché si rende conto ORA che è uno smargiasso (come l'ha definito correttamente Giulia Blasi) che le fa anche le corna in pubblico? Maddai. E il tutto poi ovviamente mentre abbiamo 2 guerre in ballo e l'approvazione della legge di bilancio e un uso strumentale del terrorismo internazionale per cui torniamo indietro dai trattati di Schengen. E i media italiani cosa hanno in prima pagina? "La Meloni che chiude con Giambruno". Senza essere troppo complottisti ma nessuno ha pensato alla manipolazione dell'agenda setting?
(Conversazione, direi più monologo, con SlackerV)
Mi è piaciuto molto anche Michele Dalai, devo dire:
Like a rolling stone
La collaborazione del momento: Barça e Spotify (con i Rolling Stones). Sinergia nell'era dello sponsor invasivo. Ritorno d'immagine da manuale. Impatto globale con le magliette dell'evento. Pubblicità dinamica senza far arrabbiare il cliente. Come ci riescono?
Quando si è un top club (azienda) con una portata globale, è relativamente facile ottenere una sponsorizzazione lucrativa. Ma che l'accordo sia equilibrato, credibile e reciprocamente vantaggioso è a dir poco un miracolo. Spotify e il Barça sono partner, non un semplice sponsor.
L'impatto visivo di uno sponsor sulla maglia non è tecnicamente un fattore nuovo, ma è, diciamo, una protesta moderna. Oggi siamo consapevoli al 100% di come sarebbe la maglia senza il tal marchio. Tanto vale scegliere un partner che celebri la maglia, non che la sporchi.
(E non è un discorso che riguarda solo le maglie, of course)
Perché mi appassiona tanto il tema delle maglie da calcio? Sono partner di Goallections.
Relax
Calcutta ha annunciato il suo ultimo album - uscito ieri - con una story che rimanda a un video ASMR in cui la protagonista, Sara J Asmr sussurra le tracce del disco, tra i suoni rilassanti di acqua, bolle e fruscii.
Cosa ci siamo detti in un’altra puntata? L’originalità è data da forma + contenuto. Ah, l’album è bellissimo.
Due minuti
Tutti i pensieri da dimenticare
E da lasciare qui
Ma poi non va mai così
E ho scritto un Vangelo che parla di te
Ma ormai è troppo tardi
E ho paura di dirtelo
A proposito di relax, questa settimana ho fatto molta fatica e probabilmente sarà così fino a fine mese, almeno. Non so come sia successo ma, evento a parte, mi sono ritrovato a fare una lezione al giorno ad ottobre. E a doverle preparare, naturalmente. Non penso di passare per boomer se scrivo che:
La vita è un eterno compromesso tra fatica e soddisfazione (Cristiano Carriero, poeta contemporaneo)
Notifiche
Mentre tornavo da Milano, ho scritto un post su Linkedin. Non ho resistito, in treno era tutto uno squillare. Una distrazione continua.
C’è chi mi ha chiesto: Qual è il criterio socio-temporale in base al quale un'abitudine trasla sotto l'etichetta di "ancóra"? Chiedo seriamente
Risposta: tu 10 anni fa quante notifiche ricevevi sul tuo telefono? E 20? Rispondo io: 10 anni fa un quarto di quelle di oggi. Venti anni fa erano 7 telefonate a settimana e 30 sms se avevi l’offerta you and me. Tu?
E tu, hai ancora le notifiche attive sul telefono?
Mai fidarsi di uno che racconta storie
Le forme imitative e miste sono bandite dallo stato perché sviano l'anima retta dalla conoscenza (Platone, La Repubblica)
Invece è quello che facciamo. E non possiamo evitare di farlo. Siamo tutti d’accordo sul fatto che le storie, come i cuccioli o gli arcobaleni, sono una delle cose che rendono la nostra vita migliore. E questa istintiva, incondizionata infatuazione è attualmente rafforzata da un movimento panculturale che celebra il potere trasformativo delle narrazioni in moltissimi campi dell’esperienza umana, dall’economia alla scuola, alla legge, alla medicina, alla crescita personale. Ma questa mancanza di sospetto, atavicamente insita in noi, conferisce alle storie un potere che è più forte delle argomentazioni razionali e più irresistibile dei fatti concreti. Quando si chiede alle persone se le storie che sentono condizionano il loro modo di pensare e di agire, la maggior parte risponde “Non così tanto”.
Ironicamente, la nostra ottusa convinzione che coloro che raccontano storie non ci influenzino è proprio ciò che conferisce loro tale influenza.
Secondo Platone era possibile bandire dalla società i narratori di storie, ma la verità è che gli esseri umani non possono rinunciare alle narrazioni più di quanto possano rinunciare al respiro o al sonno. Ecco la risposta alla domanda: “A che serve lo Storyelling Festival?”
Se non potete venire, fatevelo raccontare. Ma non sarà lo stesso.
Io sono Cristiano Carriero, autore, speaker, fondatore de La Content e organizzatore dello Storytelling Festival, è questa è L’ho fatto a Posta, la mia nicchia di lentezza.
Sul palco dell’Anche Cinema saliranno autori come Nicola Lagioia, attiviste come l’iraniana Pegah Moshir Pour, esperti di marketing strategico come Nicolò Andruela e Giorgio Soffiato, sceneggiatori e podcaster come Federico Favot, pionieri dell’intelligenza artificiale come Claudio Riccio, l’ideatore di Vita Lenta Gianvito Fanelli, la più autorevole professionista in ambito di Personal and Business Storytelling, Francesca Marchegiano. E tanti altri ospiti ancora che è possibile scoprire nel programma completo, disponibile a questo link.
Ci vediamo a Bari. #Faiunastoryquandoarrivi
ps: ti avrei voluto raccontare di come ho conosciuto Pegah, Nicola, Federico, Claudio (vabbè quella di Claudio è una storia bellissima, andavo in classe con sua sorella Giulia alle elementari e stavo scrivendo con lei per “il giornalino di Mary e Giulia”, un avamposto dei blog di oggi quando ci raccontò che era nato Claudio), Federico - con il quale presto lanceremo un progetto che coinvolgerà tre regioni italiane, Gianvito, Francesca, Giorgio.
Ma avremo modo. Sii felice intanto, anche se ieri ti hanno fatto incazzare. Proviamoci davvero a fare cose fighe. Con persone fighe.
Ti abbraccio.