San Nicola, proteggici da le rizz vacand
Dove si parla di antidisciplinarità, sgagliozze, coraggio e south working. Di insegnamento, di come si progetta una newsletter che funziona, di un Festival sulla D&I e di (bella) elettricità.
Bari ha il fascino dell’esagerazione. (Filosofo contemporaneo)
Giovedì abbiamo dovuto cambiare albergo a una speaker di ABCD. “C’è troppo rumore, suonano tutti il clacson”. Abbiamo provato a spiegarle che il Bari si stava giocando la Serie A con il Cagliari e aveva segnato al minuto 95, ma non c’è stato modo. La città, in ogni caso, vive una bella elettricità in questi giorni. Ci sono turisti, ci sono appassionati, ci sono tutti quelli arrivati per il nostro evento: A Bari Capitale Digitale. Ci sono terrazze panoramiche che offrono una vista come questa.
Per la cronaca, quelle fettine di polenta fritta si chiamano sgagliozze e sono un tipico street food della mia città. Ma preferisco spiegartelo con le parole di un grande scrittore barese, Gianrico Carofiglio (il libro è Né qui né altrove. Una notte a Bari).
Quando spiego cosa sono le sgagliozze, l’immediata (e del tutto legittima) domanda è sempre: cosa c’entra la polenta con Bari? Voglio dire: ti aspetteresti che la polenta fritta sia il tipico street food di Ponte di Legno o Pergine Valsugana. A Bari, attenendoci a categorie un po’ ovvie, per strada, nei cartocci di carta da panificio, dovrebbero vendere le cozze fritte.
Sta di fatto però che nella città vecchia da sempre ci sono questi personaggi pittoreschi che friggono fettine di polenta e le vendono, alla faccia dell’ente nazionale per la protezione del fegato. “Ci stanno ancora” risposi “sotto la Muraglia vicino a San Nicola e a Piazza Mercantile, stanno le sgagliozze. Assurdo. Non dicevo questa parola da venticinque anni e adesso che l’ho pronunciata mi sta facendo venire in mente tante cose che mi ero dimenticato. A cominciare dall’odore tremendo che veniva da quell’olio. C’era una vecchia che vendeva le più buone di tutte”.
Abbiamo bisogno di letteratura per spiegare certe cose, sfoglio i libri dei miei scrittori preferiti e so di trovare risposte universali:
E tutto si era svolto in quella trama di strade squadrate e regolari nelle quali, in certi pomeriggi deserti d’estate, quando c’era il maestrale, e l’aria era nitida, ogni angolo sembrava il punto di fuga verso un infinito pieno di promesse.
E sapete cosa mi manca più di tutto, a pensarci? Mi manca il profumo della focaccia. Se dovessi dire una cosa sola, direi: l’odore della focaccia. Davvero l’olfatto è il senso della memoria. Io ho l’impressione che, se sentissi di nuovo quell’odore – dubito che capiterà – potrei ricordare cose che sono seppellite nella memoria e che probabilmente sono perdute per sempre.
Ma Bari non è solo l’odore della focaccia, il clima mite, la spiaggia di Pane e Pomodoro. Per me è un sogno, quello di contribuire a portare la mia città al centro del villaggio. Siamo una delle capitali digitali perché le istituzioni stanno facendo un ottimo lavoro su innovazione, sostenibilità e south working. Perché ci sono imprese come NTT DATA, EY, Lutech, Aon che qui stanno investendo, creando occupazione e opportunità. Perché ci sono persone come Nicolò Andreula – che dopo questo percorso fatto assieme mi pregio di chiamare amico – che in questa visione ci hanno creduto. E che si spendono ogni giorno, proprio come me. Avere una visione significa guardare oltre: dove gli altri vedono solo criticità, tu invece vedi sentieri che poi diventano strade. “Te ne devi andare da qui”, mi dicevano tutti vent’anni fa. Ora sono loro che vogliono venire. Perché a noi non basta sognare, noi lavoriamo per far sì che questo diventi non solo il nostro posto nel mondo. Ma quello di tutte le persone che vogliono venire a lavorare e a vivere qui. Viva Bari, Capitale Digitale.
Sai cos’è l’antidisciplinarità?
Non ti so dire se è corretta la traduzione in italiano, ma antidisciplinary è un termine di cui sentiremo parlare molto nei prossimi anni. Ne ho discusso, proprio alla cena di apertura di ABCD con Pietro Scarpino, Vice President - Head of EMEA and LATAM Innovation Center at NTT DATA. Tra una sgagliozza e un piatto di cavatelli con le cozze, tra un rosato e un occhio che cadeva sullo smartphone per seguire il Bari, ci siamo messi a parlare di talent acquisition e retention. Giova ricordare che NTT DATA ha investito su Cosenza, Salerno, Bari e sta creando occupazione e opportunità al Sud. A un certo punto, Pietro mi dice: “Noi stiamo puntando molto sull’antidisciplinarità: team in cui ci sono persone che hanno fatto studi diversi tra loro, ma soprattutto assunzioni – in ambito tecnologico – di persone con lauree umanistiche”.
Il filosofo e sociologo francese Edgar Morin sostiene che ci sia un’inadeguatezza sempre più ampia, profonda e grave tra i nostri saperi disgiunti, frazionati, suddivisi in discipline da una parte, e realtà o problemi sempre più polidisciplinari, trasversali, multidimensionali, transnazionali, globali, planetari dall’altra. Invece di opporre correttivi a questi sviluppi, il nostro sistema di insegnamento obbedisce loro. Ci insegna, a partire dalle scuole elementari, a isolare gli oggetti dal loro ambiente, a separare le discipline aperte (piuttosto che a riconoscere la loro solidarietà), a disgiungere i problemi anziché a collegare e a integrare.
Pietro mi ha parlato anche dell’educazione a scuola. Entrambi riteniamo che la scuola debba rispondere in modo proattivo alle trasformazioni della società e anche prevedere possibili scenari futuri proponendo modelli educativi che sappiano non solo interpretare i tempi,, sviluppando pensiero critico e autonomo, ma anche investire sulle abilità strategiche per il futuro.
Ecco cosa significa ABCD. E se qualcuno pensa che sia solo un tema di focaccia e birra, ci dispiace per lui.
San Nicola proteggici da le rizz vacand ha un significato molto profondo. Letteralmente è “proteggici dai ricci vuoti” e parafrasando potrebbe significare: proteggici dalle persone boriose, dai pieni di sé che poi si rivelano vuoti o, addirittura, “proteggici dalle aspettative deluse”.
Cosa devi fare per progettare una newsletter che funzioni?
Perché le newsletter non si scrivono, si progettano. Qui è Substack – il tool che utilizzo per scrivere L’ho fatto a Posta – a segnalarci 8 consigli utilissimi. Non solo per una NL, ma anche per ogni nostro progetto che preveda la costruzione di una community.
In questi giorni a Bari ho rivisto – di passaggio – anche la mia amica Pegah Moshir Pour. Ci sono tanti bei progetti in ballo con lei, su tutti un Festival sulla D&I a Matera. Ti dirò di più nelle prossime settimane.
Io sono Cristiano Carriero, e questa è L’ho fatto a Posta. Se sei a Bari ad ABCD, palesati e ti offro un caffè, compatibilmente con lo speech e l’evento. Se a te è piaciuta questa newsletter, di’ a una persona di iscriversi.
Sennò puoi offrirmi tu un caffè virtuale, ma nemmeno troppo.
P.S. La settimana prossima sarò a Rimini al Web Marketing Festival. Mi trovi come speaker (il mio intervento è sabato 17 alle ore 9.20 in sala Content Marketing), come moderatore (sala Content Creator), come autore (presento I segreti dei narratori) e come ospite dello stand della Regione Puglia. A tal proposito, se hai qualche bella storia da raccontare, riguardo a innovazione, sostenibilità, coraggio e inclusione, dimmelo che ti invito per un podcast, nello stand della Puglia. Il mio numero ce l’hai e, se non ce l’hai, è 3386287834.
Ah, non mi mi hai detto come stai tu.