Se non capisci, accontentati di cogliere
Dove si parla di purezza, mescolanza, solitudini, pazienza, geopolitica e biglietti del cinema sospesi. E di baci al sapore di cipolla e kebab.
Marsiglia è una città molto strana. Controversa credo sia l’aggettivo migliore. Io mi trovo bene nelle città controverse, perché sono quelle in cui non sai mai cosa aspettarti: cammini lungo il Vieux Port (la zona del vecchio porto), giri un angolo e sei nel pieno di un mercato arabo in Francia. I ristoranti lavorano a tutte le ore, preparano piatti algerini, marocchini, libanesi, francesi. O forse tutto questo mescolato insieme, perché si sa “la purezza non esiste in cucina e non esiste da nessuna parte”. Il piatto tipico di questa città è una zuppa di pesce di scarto, lo scorfano, che i ricchi non volevano portare sulle tavole perché era troppo brutto da vedere. Ognuno la interpreta a modo suo, c’è chi la fa più cremosa, chi può brodosa, chi ci mette crostini di pane e chi fa la scarpetta direttamente con la baguette. È un piatto francese, ma al tempo stesso mediterraneo, si chiama bouillabaisse e rappresenta in pieno Marsiglia.
È strano assaggiare nuovi sapori da adulto. Come la prima volta che ho sentito in bocca il sapore del Chorba, il piatto tipico algerino (anche in questo caso ci sono troppe varianti perché io possa dartene una definitiva) ed ho pensato: ma quanti sapori non conosciamo? Quante cucine, e quindi quante culture, non abbiamo mai considerato? Ci sono tante cose che ho provato per la prima volta in questi giorni, e per quanto io sia molto affezionato alle mie micro abitudini, devo ammettere che mi ha fatto bene. Marsiglia è una città che ti tenta, ti invita sempre a scoprire nuove cose, ad arrivare al fondo di una stradina, a mettere il naso dentro una boulangerie per sentire gli odori e vedere che tipo di pane è stato appena sfornato. E poi ci sono i vecchi cinema, quelli dove puoi trovare film d’essay. Ho comprato un biglietto per un film in francese, pur non conoscendo la lingua. La ragazza alla cassa mi ha detto “Vedrai, ti piacerà lo stesso” e aveva ragione.
A volte sopravvalutiamo la lingua, l’idea di dover capire ogni singola parola. Ecco un’altra cosa che ho fatto per la prima volta: entrare in un cinema con la consapevolezza che non avrei capito, avrei colto. Sapevo che non avrei potuto seguire i dialoghi, avrei perso qualcosa della trama, non avrei avuto il controllo della storia. Ma a volte anche “cogliere” è sufficiente. Puoi concentrarti sui volti dei protagonisti, sui movimenti, sulle musiche, sulla fotografia che a volte racconta quanto e più dei dialoghi. È una esperienza che consiglio a tutti: lasciarsi andare al flusso, essere meno esigenti con se stessi.
Non tutto si può capire alla perfezione, molto si può cogliere e, a volte, è altrettanto appagante.
Ma se c’è una cosa che ho imparato in questa esperienza è che viaggiare da soli è un grande esercizio di pazienza. Ho provato a cercare una parola che riassumesse tutto, e “pazienza” è la migliore. A volte ti senti solo davvero, ma si tratta di saper aspettare. Sono stato in un coworking a lavorare e mi sembrava di essere un alieno, faccio sempre molta fatica a presentarmi dal nulla. Poi ho scoperto che c’era la possibilità di iscriversi ad un gruppo Whatsapp (vedi, a volte non sono così male!) e il giorno dopo ho promesso pan au chocolat a tutti. Ed ho fatto amicizia. Pazienza è anche saper arrivare a mare da solo, guardarsi intorno, scambiare qualche timido sorriso. Fino a quando qualcuno non ti offre un thé dal suo thermos. Forse sono fortunato io, ma certe cose succedono solo se hai pazienza, se sai aspettare, se sai persino godere della solitudine. O essere grato scattando una foto che parla della serenità degli altri.
La solitudine è una materia con la quale ho sempre fatto molta fatica, ma adesso inizio a rispettarla, a lavorarci. E mi fa meno paura. Metto Marsiglia tra le mie città del cuore, insieme a Liverpool, Santiago de Compostela e San Sebastian. A Santiago ci ho fatto l’Erasmus, gli altri sono accumunati dal mare e da un’idea di Blue Economy (il vero motivo per cui sono qui, spolier) che vorrei in qualche modo portare nella mia città, Bari. E poi sono città “maleducate”, posti in cui i ragazzi si baciano davanti a tutti dopo aver mangiato un kebab alla cipolla, camminano con un telo e un asciugamano sotto braccio e un minuto dopo sono nel salotto buono, ammesso che ci sia un salotto, della città. E poi c’è la storia di Hitler, che quando vide Marsiglia e il Panier per la prima volta pensò solo una cosa, definitiva: “Radere al suolo, grazie”. E lo fece.
Trovava inaccettabile che un città potesse essere così spudoratamente multi etnica, inclusiva, libera e libertina.
La ricostruirono identica, e con gli stessi valori (e gli stessi vizi, sia ben inteso). E se vi hanno parlato di una città un po’ sporca, degradata e pericolosa, be’ hanno ragione. Ma anche lo scorfano è buonissimo nella bouillabaisse. E io adoro le città che vibrano, quelle in cui di notte ci si può fermare a parlare con gli avventori e le puttane. Adoro le storie, e a Marsiglia ce ne sono tantissime.
Io sono Cristiano Carriero, speaker e founder de La Content, e questa è L’ho fatto a Posta, Provance edition.
Ci sono alcune cose che devo dirti, e sono abbastanza urgenti: il Festival dello Storytelling sta diventando qualcosa di grande: al panel si aggiungono Gianluca Gotto che parlerà di Quando inizia la felicità e Simone Pieranni che, a proposito del mio numero di oggi, parlerà di “Storytelling e geopolitica - eliminare i confini e avvicinare i popoli”. Ancora pochi posti - sul serio -, e l’offerta sta per scadere (momento marketing!).
Breve guida per vedersi al WMF e non perdersi di vista
La settimana prossima sarò impegnato (credo sia un eufemismo “impegnato”) al WMF. Di speech ne avrò diversi per cui torna utile fare un riassunto. Dopo una puntata a Reggio Emilia, in Officine Credem, per Professione Content Marketer, ci possiamo salutare qui:
Giovedì 13 giugno ore 15, stand Hoepli con Riccardo Scandellari
Venerdì 14 giugno ore 12.40, stand Regione Puglia: Restare, tornare, arrivare, vieni a lavorare in Puglia (Mare a Sinistra)
Venerdì 14 giugno ore 14, stand It.com “The power of storytelling”
Venerdì 14 giugno ore 15, stand Hoepli: presentazione Professione Content Marketer
Sabato 15 giugno ore 13.40, sala Creator: Influencer marketing dalla A alla (Gen Z)
Segnali sul calendario, e se passi da Bologna vediamoci!
Fa buon fine settimana!
Che bella questa condivisione.
Quanto fa bene leggere e leggersi in queste parole
Che bello mettere vicine le parole "pazienza" e "solitudine", senza vergogna
Che sogno Marsiglia. Ci sono stata nel 2012 ma ultimamente mi chiama. La trovo nei romanzi che leggo, negli inviti di gente conosciuta a caso vagabondando e, infine, qui un sabato mattina di giugno. Con questo racconto mi hai fatto venire ancora più voglia di tornarci e mi sa che presto prenoterò un volo.