Tra cent'anni sarai morto, ma oggi no
Dove si parla di tenere un diario, di stretching, di legacy e visione, di brand storytelling fatto bene e di forme.
Don’t write a lot. Just write often (Ann Handley)
Trascorrere cinque ore il sabato a scrivere non ha lo stesso valore che dedicare 30 minuti al giorno tutti i giorni della settimana. Soprattutto quando si è agli inizi. Non ci sono scorciatoie per diventare uno scrittore migliore. Quindi mettetevi all'opera. Quotidianamente.
Ho passato una vita a fallire come scrittore di diari. Non ho mai avuto la pazienza, la disciplina o l'interesse di scrivere solo per me stesso, tanto che per un po’ ho preferito scrivere su Facebook e sui social, almeno ero sicuro che qualcuno mi avrebbe letto.
Un'abitudine quotidiana alla scrittura è importante se si vuole costruire un muscolo creativo. Ogni giorno mi impegno affinché i miei muscoli di scrittore siano tesi, tonici e scattanti. Proprio come sto facendo con lo strecthing. Da quando mi hanno detto che per i miei tendini malandati avrei dovuto fare mezz’ora di esercizi al giorno per due anni, ho iniziato a prendere questa abitudine; è la mia meditazione quotidiana. In fondo è una questione di priorità.
Domani si vedrà. Non più.
Nei giorni scorsi è stato pubblicato il mio TedX sulla Post Social Media Era.
Se vuoi dedicare 15 minuti ad ascoltare quello che ho detto, - e anche darmi un feedback sincero - lo trovi qui. La settimana scorsa ti ho scritto che uno dei temi a cui tengo di più è l’inclusione inter generazionale. Ne va del nostro futuro: non è più tempo di pensare “adesso facciamo così, domani si vedrà”. Una frase che non voglio sentire mai più, personalmente, è “vabbè, tanto io tra cento anni sarò già morto”. È quella che ci ha portato a sperperare risorse, a indebolire le generazioni successive alla nostra, a generare debito e strutturare riforme come quella pensionistica.
Legacy
Lasciare qualcosa di migliore. Una speranza, una visione, un progetto comune. Tra 100 anni, tra 10 giorni, tra un’ora, quando usciamo di casa stamattina.
Ritorna ABCD
Il 9 e 10 giugno ci vediamo a Bari, Capitale Digitale. Da un’idea di Nicolò Andreula, con il featuring de La Content. Ci saranno tantissime e tantissimi speaker, momenti di community, incontri, feste, street food night e sunset drink. Il programma uscirà nelle prossime settimane, nel frattempo ti lascio il link per iscriverti. I posti sono limitati, l’anno scorso i ticket sono finiti dopo un’ora. Quindi MUVT.
Brand storytelling fatto bene
Sebbene ancora poco nota, Polestar, marca produttrice di auto elettriche, sta conquistando rapidamente posizioni nel mercato mondiale. In Europa ha già sorpassato per numero di auto vendute brand com Jaguar e Alfa Romeo e se la vede direttamente con Tesla che ha inquadrato come sua principale rivale da battere. Sostenuta dalla potenza del gruppo cinese Geely e della Volvo, Polestar punta ad accelerare il cambiamento verso una mobilità elettrica sostenibile. E promette di realizzare un auto climate neutral entro il 2030, di migliorare la sostenibilità delle batterie e di assicurare una supply chain responsabile.
Come mira a quest’ultimo obiettivo?
Un video offre la risposta: legando il processo di acquisizione del cobalto, la materia prima cruciale per le batterie dell’auto, alla blockchain.
Il filmato è un ottimo esempio di brand storytelling. Racconta che la marca si contraddistingue per lo sforzo di cercare l’estrazione e la filiera del cobalto in modo rigoroso, usando la tecnologia blockchain per rendere tutto trasparente al consumatore. Provenendo soprattutto dalle miniere della Repubblica Democratica del Congo, il cobalto è un minerale spesso associato a pratiche dannose per l’ambiente e alla violazione di diritti umani.
Polestar si assicura che l’estrazione del cobalto sia fatto con criteri responsabili e, attraverso, la blockchain, garantisce che il minerale sia posto in sacchi speciali digitalmente numerati in modo da risultare tracciabili. Da questo caso si può capire il potenziale della blockchain come tecnologia di validazione delle scelte di un brand, più affidabile e credibile di tanti rapporti sulla CSR. E il potenziale dello storytelling corporate: ti comunico il mio impegno, lo certifico con la tecnologia.
Forme
Quante forme posseggono le storie? E quanto è importante conoscerle?
Dal racconto breve al romanzo, dalla sceneggiatura televisiva al podcast.
Dalla newsletter al post per i social, dalla cartolina al diario di viaggio. È di questi giorni l’idea di un corso - made in La Content - in cui dovrai alternare computer, taccuino, microfono, note vocali e fogli google. Perché il contenuto conta, ma anche la forma. Eccome.
Hanno già dato a essere tra i nostri docenti l’ok Chiara Tagliaferri, Federico Favot, Alessandra Minervini e tante/i altre/i.
Forme - Sono tutte storie
10 lezioni online + 1 notte dei pescibanana in presenza a La Content. Se vuoi informazioni rispondimi a questa newsletter o scrivimi su Whatsapp al 3386287834
Io sono Cristiano Carriero e questa è L’ho fatto a Posta, ti giro una cartolina da Laconi, scattata la settimana scorsa da Licia Azara.
Come sempre, aspetto anche la tua cartolina. Oltre alla foto mandami due righe, prendilo già come un bell’esercizio per il tuo journal!
Link interessanti, in chiusura
Oggi è l’anniversario di una delle mie migliori raccolte di racconti: Lutto Libero
La dura vita del freelance
Parliamo di come usa la propaganda, e quindi lo storytelling, il terrorismo islamico
È davvero tutto, buon fine settimana!