Mostrami la tua home e ti dirò chi sei
Dove si parla di schermate dello smartphone, di creatività e organizzazione, di app di cui vai fiera/o e di magnifiche ossessioni come la mia verso il numerino delle mail non lette (spolier: zero)
Facciamo un gioco.
Tu mi mandi la schermata della tua home dello smartphone e io racconto una storia su di te.
Cristiano, per esempio, non ama vedere un numerino accanto alla casella email. Non ha abolito le notifiche, ma ci tiene a non avere pending. A parte la Pec, che odia (al pari degli avvisi di giacenza). Non si cura troppo delle 591 notifiche social - anche se Facebook, Instagram e company sono tutti nella stessa cartella - ma sulle email non transige. In basso ha messo telefono, mail, Whatsapp e Spotify. Le considera le app più importanti e quelle da tenere sotto controllo. Ha messo in prima pagina una cartella che si chiama Viaggi in cui ci sono tutte le app dedicate a treni, aerei, prenotazioni e una dal nome City mobility in cui raccoglie monopattini, auto elettriche e bici. Sembra un tipo estroso, ma è molto ordinato. Le banche sono nel folder Finanza, Slack e company in Project management, le app di Google tutte insieme. Ama molto la funzione “raccogli in cartelle”. È quasi un’ossessione.
(ps: è un po’ egoriferito, vedi foto sfondo, ed è figlio orfano di due ex postelegrafonici)
Tu che altro ci vedi?
Francesca ha bisogno dell’app Note sempre a portata di mano, perché prende molti appunti. È minimal, molto dedita al lavoro, Outlook lo tiene in prima pagina. Non fate caso alle mail, le scocciature vengono quasi tutte dal gmail e su quello non ha ansie. Le 8679 mail promozionali - legge solo le newsletter di idealista e immobiliare, con scarsi risultati - possono aspettare. Non ha particolarmente a cuore le telefonate, leggenda narra che ne ha perse 37 negli ultimi due giorni, ma la cosa non sembra agitarla più di tanto. Ama la fotografia, Camera connect sempre a portata di mano - anche lo sfondo è una foto artistica -, i social non sono la sua priorità se non quando si tratta di quelli dei clienti (Linkedin soprattutto) il cinema e la musica sì che lo sono.
Federico, di cui dovresti aver sentito parlare a proposito dello Storytelling festival - è quello del diario della gratitudine - ha tolto dal telefono tutti i social ma soprattutto tutte le notifiche. Potremmo definire la sua home, una home non convenzionale: preferisce Bing a Google, ci sono app come Artifact, Perplexity e Poe che non tutte/i conoscono. Dà grande importanza a Chat Gpt (non a caso è uno dei divulgatori più influenti sul tema), ha app utili per prendere appunti e salvare link. Tra tutte Evernote.
Forest, invece, è un’app che serve a eliminare le distrazioni per lavorare concentrati e - come bonus - ogni volta che fai un ciclo di lavoro super focused fa crescere un albero nella tua foresta virtuale. Insomma Federico non solo è molto esposto alla gratitudine, ma ama anche premiarsi.
Vanessa non ama (e non considera) gli sms, ha a cuore le notifiche di Gmail, ma non quelle dell’indirizzo mail che usa per tutte le cose che non le interessano veramente: abbonamenti, newsletter, sconti. Per le altre ci sono le notifiche badge per controllare in tempo reale. Dà una discreta importanza al calendario, alla rubrica, ai contatti ed è aziendalista. Da poco sta collaborando con un’azienda che usa Slack come strumento di project management e ha messo l’app in prima pagina. Considera Maps fondamentale, per non perdersi in bicicletta. Usa Bookway per gestire la prenotazione degli allenamenti nello studiolo di pilates. Che è una sua grande priorità. “È un altro aspetto fondamentale della mia vita. Insieme al Meteo: così so se posso prendere la bici”, dichiara. Non ama la suddivisione in cartelle.
Maria Carla, da brava Gen Z egocentrica (parole sue) ha una schermata vuota per vedere il suo sfondo, una con i widget e una con le app. “Lo spirito di ingegnere invece vuole che di debba essere equilibrio, perciò una schermata di app senza divisione di cartelle ma che occupino esattamente lo stesso spazio della app rimanenti” - mi ha scritto su Instagram ieri a mezzanotte. E in effetti quella di non avere app nella home inizia ad essere una tendenza non solo per la Gen Z. “La mia home è scarna, - scrive Maurizio su Linkedin - tutto resta nelle schermate successive (disposte a loro volta in ordine di importanza e frequenza nell'utilizzo)”.
Volutamente scarna, perché se voglio vedere altro devo fare "lo sforzo" di scorrere.
Hai mai provato a fare un esercizio come questo con i tuoi collaboratori/collaboratrici?
O un gioco con le persone che conosci? Può essere un interessantissimo esercizio di storytelling.
Ti fai passare la schermata della home, e provi a descrivere una persona. Poi la racconti e ti fai dire da lei/lui se si sente rappresentato. Dopo sarà il suo turno, e potrà raccontarti piccoli segreti come quelli che mi hanno svelato Federico e Vanessa o magnifiche ossessioni come la mia verso il numerino delle mail non lette.
Domanda per te:
Qual è l’app di cui vai più fiera/o?
E qual è la tua ossessione?
Se ti chiedo di rispondermi con una mail non è per sapere i fatti tuoi, ma per dimostrarti che lo storytelling è un esercizio che parte da piccoli spunti creativi, e se ti viene voglia di scrivere adesso devi farlo. Perché i pensieri prendono forma, mentre cerchi le parole giuste per comunicarli ad altri.
Intanto, ti faccio descrivere Federica (grazie Fede!)
Io sono Cristiano Carriero e questa è L’ho fatto a Posta. Se hai voglia di leggere altre belle newsletter, le trovi qui. Permettimi di consigliarti di ascoltare la puntata di Hacking Creativity dedicata alla creatività. L’ospite è Annamaria Testa e il titolo è “La trama lucente” (libro che non puoi non avere).
Tu come stai?
Io abbastanza bene, direi in forma. Anche se questa frase “in forma”, mi ha fatto pensare ad una straordinaria canzone di Luca Carboni. La canzone è stata pubblicata poco più di 30 anni fa - come passa il tempo, lo so-, ma è straordinariamente attuale. Non viene mai considerata per quello che è davvero, una critica feroce alla società contemporanea che ci vuole sempre performanti.
(A tal proposito, riproporremo presto il format canzoni stonate con Giulio Xhaet e Nicolò Andreula)
Perché di solito a nessuno vai bene così come sei. Tu che cercavi comprensione sai, ti trovi lì in competizione (Luca Carboni).
Ci vuole un fisico bestiale, per resistere agli urti della vita.
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Io te l’ho detto. Il codice sconto te l’ho già dato?
Fa buon fine settimana, e ricordati di scrivermi! Ci tengo.