ciao,condivido in pieno,non c'è piu' divertimento su facebook,non puoi cercare una cosa su google che ti ritrovi un sacco di pubblicita',forse sono io che sono anziana e non so gestire la cosa ma all'inizio non era cosi.un caro saluto.loredana
È vero: mi sto un pochino rompendo, i coglioni o quel che sia. E vado a momenti sul mondo dei social. Mantengo più stretto Twitter, un microcosmo che, fin ora, mi disturba meno di Facebook, Instagram, ecc., e che per ora mi è utile. La scelta di condividere il tuo diario con noi, con chi vuole leggerti, ascoltarti, come se fosse una chiacchierata al bar, è un gesto di generosità e un bel esempio di come si possa comunicare portando un valore, proprio quello scelto da chi ti sceglie :) Grazie!
Ciao Cristiano, ti seguo e leggo sempre con grande interesse e devo dire che trovo questo tuo blog davvero molto "accogliente". I social? E' probabile ch'io li abbia sopravvalutati o molto più semplicemente, nel tempo, son cambiati loro così come anch'io. Nel corso degli anni, ho avuto la conferma che i post personali ancor più se di taglio familiari, che non raccontano l'individuo, ma una sua collocazione da stereotipo, raccolgono grossi consensi e interazioni. Se, al contrario, i post sono di carattere professionale a gradire/interessarsi sono, in generale, le persone a te vicine anche nell'offline. Il fenomeno si acuisce - la riflessione scaturisce da n confronti con amiche e colleghe - se a pubblicare post professionali sono donne: il nulla, a meno che non si palesi un commento maschile a far da volano per successive interazioni. Quest'analisi mi ha consentito di distiguere, anche sui social, la cerchia "amici" da "conoscenti", quanto meno su FB che lo consente. LinkedIN mi sembra attualmente un social in cerca d'autore. Instagram, invece, mi fa simpatia.
Ciò nonostante, trattandosi di bacheche personali, continuo a pubblicare quando e quel che mi pare, non certamente per ricevere il consenso altrui, approccio che ho sempre scelto di avere già in era pre-social: lo so, fa molto femme âgée. Un caro saluto, Lara.
Ciao Cristiano, dato che è la prima volta che rispondo alle tue lettere, meglio se prima mi presento...mi chiamo Beatrice, e mi piace molto L'ho fatto a Posta.
A questa mi viene da risponderti, perché mi ha colpita la parte in cui fai notare come alle nuove generazioni manchi la nostalgia. Di tutte le cose che evolvendo, non ci sono più, all'assenza della nostalgia non ci avevo fatto caso, sarà perché ci sguazzo dentro parecchio e spesso, e pensare che i miei figli forse sapranno a malapena cos'è, mi ha toccata.
I social forse ancora non mi hanno rotto, ma solo perché non ci sono dentro abbastanza, anzi vorrei entrarci di più, e sto studiandobper questo; ma spesso tutta questa Iper-abbondanza mi lascia vuota, e non capisco come mai. Le tue lettere comunque mi aiutano a capirci di più. Buona giornata
Ciao Beatrice! Grazie per il tuo intervento e per esserti presentata. Se posso presentarti il mondo dei social, e del digital come piace a me e come lo intendo io per il prossimo futuro, sei la benvenuta ad una delle prossime lezioni de La Classe (La Content Academy). Sei mia ospite, ovviamente.
Grazie Massimiliano, hai proprio ragione Linkedin è diventato un posto dove l'eccessiva esaltazione del sé ha completamente fatto perdere il gusto del confronto e della discussione.
Grazie mille Cristina! Hai ragione, non do risposte perché su certi temi mi sembra un po' presuntuoso, però dalla prossima mi butterò di più! Un grande abbraccio!
ciao,condivido in pieno,non c'è piu' divertimento su facebook,non puoi cercare una cosa su google che ti ritrovi un sacco di pubblicita',forse sono io che sono anziana e non so gestire la cosa ma all'inizio non era cosi.un caro saluto.loredana
Allora siamo in due a essere anziani. E forse anche molti di più!
È vero: mi sto un pochino rompendo, i coglioni o quel che sia. E vado a momenti sul mondo dei social. Mantengo più stretto Twitter, un microcosmo che, fin ora, mi disturba meno di Facebook, Instagram, ecc., e che per ora mi è utile. La scelta di condividere il tuo diario con noi, con chi vuole leggerti, ascoltarti, come se fosse una chiacchierata al bar, è un gesto di generosità e un bel esempio di come si possa comunicare portando un valore, proprio quello scelto da chi ti sceglie :) Grazie!
Ciao Cristiano, ti seguo e leggo sempre con grande interesse e devo dire che trovo questo tuo blog davvero molto "accogliente". I social? E' probabile ch'io li abbia sopravvalutati o molto più semplicemente, nel tempo, son cambiati loro così come anch'io. Nel corso degli anni, ho avuto la conferma che i post personali ancor più se di taglio familiari, che non raccontano l'individuo, ma una sua collocazione da stereotipo, raccolgono grossi consensi e interazioni. Se, al contrario, i post sono di carattere professionale a gradire/interessarsi sono, in generale, le persone a te vicine anche nell'offline. Il fenomeno si acuisce - la riflessione scaturisce da n confronti con amiche e colleghe - se a pubblicare post professionali sono donne: il nulla, a meno che non si palesi un commento maschile a far da volano per successive interazioni. Quest'analisi mi ha consentito di distiguere, anche sui social, la cerchia "amici" da "conoscenti", quanto meno su FB che lo consente. LinkedIN mi sembra attualmente un social in cerca d'autore. Instagram, invece, mi fa simpatia.
Ciò nonostante, trattandosi di bacheche personali, continuo a pubblicare quando e quel che mi pare, non certamente per ricevere il consenso altrui, approccio che ho sempre scelto di avere già in era pre-social: lo so, fa molto femme âgée. Un caro saluto, Lara.
Sottoscrivo tutto e aspetto con ansia il libro, servono visioni e La Circle rappresenta bene quello che potrebbe essere un pezzo di futuro.
Caro Cristiano, oppure meglio,
Ciao Cristiano, dato che è la prima volta che rispondo alle tue lettere, meglio se prima mi presento...mi chiamo Beatrice, e mi piace molto L'ho fatto a Posta.
A questa mi viene da risponderti, perché mi ha colpita la parte in cui fai notare come alle nuove generazioni manchi la nostalgia. Di tutte le cose che evolvendo, non ci sono più, all'assenza della nostalgia non ci avevo fatto caso, sarà perché ci sguazzo dentro parecchio e spesso, e pensare che i miei figli forse sapranno a malapena cos'è, mi ha toccata.
I social forse ancora non mi hanno rotto, ma solo perché non ci sono dentro abbastanza, anzi vorrei entrarci di più, e sto studiandobper questo; ma spesso tutta questa Iper-abbondanza mi lascia vuota, e non capisco come mai. Le tue lettere comunque mi aiutano a capirci di più. Buona giornata
Ciao Beatrice! Grazie per il tuo intervento e per esserti presentata. Se posso presentarti il mondo dei social, e del digital come piace a me e come lo intendo io per il prossimo futuro, sei la benvenuta ad una delle prossime lezioni de La Classe (La Content Academy). Sei mia ospite, ovviamente.
Cristiano, grazie davvero. Sarebbe bellissimo.
La tua lezione di storytelling che ho seguito in DC, un anno fa, è stato uno dei motivi per cui ho scelto di intraprendere questi studi.
Come posso partecipare?
Il titolo mi rimanda al buon Bugo d'annata con "Mi rompo i coglioni"....
Sono d'accordo, i social hanno perso o stanno perdendo gran parte del loro fascino.
Sicuramente Facebook, ma anche LinkedIn ultimamente lo trovo a tratti un po' cringe, con il proliferare di guru e autocelebrazioni a tutto spiano.
Ottimo articolo come sempre!
Massimiliano
Grazie Massimiliano, hai proprio ragione Linkedin è diventato un posto dove l'eccessiva esaltazione del sé ha completamente fatto perdere il gusto del confronto e della discussione.
Interessante lettera. Come sempre non dai risposte, ma poni più o meno velatamente domande. Apri le menti.
Grazie mille Cristina! Hai ragione, non do risposte perché su certi temi mi sembra un po' presuntuoso, però dalla prossima mi butterò di più! Un grande abbraccio!