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Buongiorno Cristiano. Ho letto la tua mail oggi e non sabato. Mi aiuta ad iniziare meglio la settimana.

Mi ha colpito molto il titolo. "Realizzarsi senza smarrirsi" suona come un monito o più semplicemente una frase da scrivere sul post-it da attaccare al frigorifero. Un monito positivo intendo, un qualcosa che mi risuona a proposito dello smarrimento. E' come tenere addosso il giubbino salvagente mentre ti tuffi nel mare alla ricerca della tua realizzazione. E' come tenersi stretti senza smettere di guardare la bussola per non perdere la direzione.

Grazie mille. Ti leggo sempre molto volentieri.

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L'ansia da telefono la vivo ogni volta che sono a casa coi miei e squilla il cicalino del cordless. Io non lo sopporto, mio padre lo ignora tanto le chiamate sono tutte per mia madre. Lei è contenta di rispondere anche se sta mangiando (io non tollero che qualcuno ti disturbi a pranzo o a cena). Il mio smartphone è costantemente in silenzioso, se ho bisogno di chiamare qualcuno gli scrivo prima per chiedergli se è disponibile e se non lo è in quel momento a che ora posso chiamarlo. Eppure, nonostante abbia maturato queste abitudini, da millennial non dimentico l'epoca dei telefoni a disco e delle infinite chiacchierate notturne con gli amici più stretti. Che forse oggi tra gli adolescenti sono solo state sostituite dalle call. Ho nostalgia di quell'epoca, ma non la rimpiango perché credo sia solo frutto della crescita. Credo che, da adulti, abbiamo solo più bisogno del controllo del nostro tempo, una chiamata inaspettata ci può rovinare i piani. Però, quando sono al telefono con le persone giuste, ci sto davvero con piacere a chiacchierare e il mondo esterno sparisce. 🙂 PS: se passi a Napoli non ti offro una birra, ma sempre una pizza. 🍕

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